Mario Marazziti - Pagina Ufficiale

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giovedì 8 febbraio 2018

Oltre il razzismo: chi colpisce deve sapere che crea nella società un dovere di risarcimento. Una proposta per interrompere la catena



Razzismo e violenza sono veleni. Fanno male e prendono a bersaglio anche chi non si conosce. Ma avvelenano anche la vita di chi pensa che siano una soluzione. Bisogna provare a interrompere una catena di odio montante che arriva a giustificare chi spara. Sparare è un crimine. Sparare contro chi nemmeno si conosce è tentata strage avvelenata da razzismo che sfigura fino all'insensatezza. 
Allora, su HuffingtonPost di oggi, avanzo una proposta: decidere e rendere noto che quando immigrati, profughi o richiedenti asilo vengono fatti oggetto di attacchi contro la persona come a Macerata, questo diventa un titolo aggiuntivo - senza automatismi, sempre valutando la storia e la persona - per ottenere eventualmente un permesso di soggiorno regolare. Per motivi umanitari, che si aggiungono a quelli della richiesta iniziale. 

Chiunque attacca un immigrato perché vuole mandarlo via, deve sapere dunque che rischia di dare un titolo in più, con quella violenza, per ottenere un permesso di soggiorno. E i richiedenti asilo che abbiano commesso nel frattempo reati? La giustizia farebbe ovviamente il suo corso. E, se si trattasse di reati contro la persona, si potrebbe perdere il diritto al ricorso in tribunale in caso di rifiuto di richiesta di asilo in prima istanza. 
E’ un’idea su cui ho riflettuto alla luce dei fatti di Macerata e che si è consolidata dopo aver visitato, martedì, all’Ospedale provinciale della città, Kofi e Jennifer, le due persone ferite ancora ricoverate, curate con grande attenzione dai sanitari che mi hanno accompagnato nella visita insieme ai responsabili del sociale della Prefettura. Ferite aperte ma anche circondate da professionalità e calore.

Kofi e Jennifer sono la migliore risposta all'ondata di odio e di violenza di cui sono diventati, con altri quattro profughi, il bersaglio. In loro non c’è alcun rancore, alcuna voglia di rivincita. C’è invece bisogno di amicizia e perdono per chi, senza conoscerli, voleva ucciderli perché neri.
Mi auguro che le loro domande di asilo vengano accolte al più presto, per motivi umanitari. Sarebbe un investimento sulla convivenza, e un modo di accelerare la guarigione di terribili ferite, per un'intera città come Macerata, capace anche di grande accoglienza.


http://www.huffingtonpost.it/mario-marazziti/permesso-di-soggiorno-a-chi-subisce-un-attacco-razzista-una-proposta-per-interrompere-la-catena_a_23356211/?utm_hp_ref=it-homepage