Mario Marazziti - Pagina Ufficiale

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martedì 5 dicembre 2017

In questi anni, in Commissione Affari Sociali, abbiamo votato tante buone leggi



Tante le leggi, io penso buone leggi, che la Commissione Affari sociali ha licenziato in questi anni e che oggi sono leggi del paese. Provvedimenti che migliorano la vita dei cittadini, a partire dalle categorie più fragili. O che innovano settori che aspettavano una riforma da troppo tempo.

Penso per esempio alla legge sul Dopo di noi, che contribuisce a togliere alle famiglie dei disabili gravi l’incubo di che cosa avverrà dei propri congiunti quando loro, le famiglie stesse, non ci saranno più. O alla legge contro gli sprechi alimentari, che consente di recuperare sperperi enormi di cibo a vantaggio chi di chi ne ha più bisogno.

Ma abbiamo varato anche la riforma del Terzo Settore, che dà forza a un intero ambito, fondamentale per il nostro paese, quello del Non profit, del volontariato, del lavoro sociale. E la legge sul rischio clinico, che rende più sicuri i cittadini e il personale medico all’interno di un sistema che fornisce più garanzie per tutti.

Abbiamo votato il Ddl Lorenzin, che adesso deve essere approvato in via definitiva dal Senato. Una legge che si attendeva da anni e che, in una, ne contiene molte.
Penso, fra l’altro, alle sperimentazioni cliniche, alla brevettabilità della ricerca Non profit, al sostegno alla ricerca pubblica, alla individuazione e istituzione delle nuove professioni sanitarie sulla base di criteri oggettivi, in tempi ragionevolmente certi, con istanza anche dal basso.
Un modo per ridurre la forza dei gruppi di pressione, o della politica, su una materia tecnica.

E poi ancora: abbiamo licenziato il provvedimento sulla cannabis terapeutica, per potenziare la terapia del dolore rivolta a chi vive malattie gravi, approvato una serie di interventi per combattere la dipendenza da gioco d’azzardo e varato in Commissione il testo finale per la lingua dei segni, e così quello per le terapie intensive aperte e per l’invecchiamento attivo. Testi che attendono ora la relazione tecnica per eventuali coperture, laddove si rendano necessarie.

La Commissione Affari Sociali della Camera ha poi votato anche la legge sul Fine vita, a cui Montecitorio ha dato il via libera con soli 37 voti contrari.
Un provvedimento che mette al centro la relazione, fondamentale, fra medico e paziente. E che, anche attraverso la pianificazione condivisa delle cure, punta a umanizzare il morire.
Ma dice no a eutanasia e suicidio assistito così pure come dice no all’accanimento terapeutico e all’abbandono terapeutico. In queste ore il testo è al vaglio dell'aula del Senato.

Ho raccontato il nostro lavoro a Stefano Anderson, nello Speciale Commissioni di Rai Gr Parlamento, andato in onda domenica 3 dicembre.