Mario Marazziti - Pagina Ufficiale

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giovedì 5 ottobre 2017

Ddl Lorenzin e FNOMCeO. Come sempre, sono aperto al dialogo con tutti


Oggi è stato votato all’unanimità il mandato al Relatore per avviare lunedì prossimo in aula la discussione del Ddl. Lorenzin che contiene parti importanti sulla sperimentazione clinica, l’adeguamento istituzionale degli ordini professionali, i percorsi e i riconoscimenti delle nuove professioni sanitarie, la dirigenza sanitaria del Ministero della Salute, le sanzioni e la prevenzione dell’esercizio abusivo delle professioni sanitarie.

Come è noto, dopo i due anni al Senato, per un provvedimento così complesso, c’era il rischio di non concluderne l’esame. Al contrario, in Commissione, con la collaborazione di tutti i Gruppi e in parallelo con consultazioni periodiche con il Senato, abbiamo compiuto uno sforzo straordinario e lunedì inizia la discussione finale a Montecitorio. Con la possibilità degli ultimi miglioramenti. Il Senato avrà la possibilità in questa legislatura di approvare un provvedimento atteso da più di un milione di professionisti sociosanitari italiani. Ne sono fiero.

Ma proprio oggi, con sorpresa, ho preso atto di un comunicato della FNOMCeO che, in maniera imprecisa (fa riferimento all’articolo 3 bis, che riguarda l’Istituzione dell’area delle professioni sociosanitarie, che non insiste sulla riforma degli Ordini, forse quindi anche il testo cui fa riferimento il comunicato non è corrispondente) imputa al lavoro fatto “l’introduzione di un primato della politica dei partiti sulle rappresentanze istituzionali della professione”, accompagnato dall’uscita da tutti i Tavoli di trattativa in corso.

Mi corre l’obbligo di una precisazione.

Siamo stati aperti a ogni interlocuzione, con tutti, lungo tutto il corso del provvedimento, ma non ci è stato sollevato alcun problema nel corso dei lavori, né è pervenuta alcuna richiesta di incontro dalla FNOMCeO, né c’è un Tavolo aperto con la nostra Commissione da lasciare. Ma, da parte mia e della Commissione, questa apertura al dialogo – diventato metodo caratteristico dei nostri lavori e mio personale – rimane intatta e sarò ben lieto, se lo riterrà, di incontrare la Presidenza della FNOMCeO anche in questa circostanza.

Entrare nella materia aiuterà a fare emergere come, ovviamente, non c’è nessun attentato della “politica dei partiti” all’autonomia professionale. Aiuterà gli iscritti a conoscere il dettaglio dei miglioramenti introdotti a tutela degli iscritti, destinati ai medici ma anche agli operatori di tutte le professioni sanitarie, da cui ci sono giunti apprezzamenti, nell’interesse del lavoro e nel rafforzamento della legittimazione delle dirigenze degli Ordini stessi.

Posso imputare solo a equivoci l’impressione che l’Ordine dei medici possa ritenersi altra cosa dalla Repubblica, confondendo l’autonomia con la separatezza, fuori dalla responsabilità legislativa che il Parlamento ha verso tutti i cittadini italiani.

Nel dialogo potranno essere individuate, se del caso, ulteriori soluzioni volte a superare e migliorare impostazioni legislative datate di quasi un secolo, a cui abbiamo messo mano. Come Presidente della Commissione Affari Sociali sono ovviamente disponibile a incontrare immediatamente la presidenza della FNOMCeO, i medici, nella speranza di un contributo costruttivo. Un piacere in più, quello della buona politica e non della politica dei partiti o dei gruppi, che non mi appartiene.

Sono certo infatti che i miglioramenti introdotti nel testo, tutti ispirati a favorire la maggiore partecipazione degli iscritti e dei professionisti sanitari all’attività dei propri Ordini, con maggiori aperture al ricambio generazionale e all’equilibrio di genere, attraverso strumenti di maggiore trasparenza e democraticità, al fine di contrastare il sempre più basso numero dei professionisti sanitari coinvolti nella vita degli Ordini, aumentando, anziché riducendo, la funzione di interesse pubblico degli Ordini stessi, sgravando nel contempo da appesantimenti burocratici le articolazioni territoriali più piccole, non possano che essere condivisi da dirigenze illuminate e dagli iscritti alle diverse professioni.

Sono certo che aspetti pratici e miglioramenti tecnici potrebbero ulteriormente maturare in un clima di dialogo, e che tutti gli iscritti, medici o afferenti alle altre professioni, potranno trarne vantaggio, entrando nella materia e non diffondendo un allarme indistinto raramente utile per buoni provvedimenti legislativi o tutelare interessi generali.