Mario Marazziti - Pagina Ufficiale

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mercoledì 22 febbraio 2017

Ius soli e ius culturae. Approvati alla Camera 450 giorni fa. Un dovere l'approvazione al Senato. Una scelta di civiltà.


E' finalmente calendarizzata al Senato, dopo 450 giorni dell'approvazione alla Camera. Le scelte di civiltà, quando finalmente arrivano, non si possono fare aspettare, o si passa dall'altra parte, quella inciviltà.

E' dal 2003-2004 l'anno della prima proposta di legge, di iniziativa popolare, su iniziativa, allora, della Comunità di Sant'Egidio che il Paese aspetta. Era la prima volta che si parlava di ius soli e di ius culturae. In questa legislatura 7 diversi disegni di legge sono diventati un testo unificato, innovativo, che riconosce il fatto che un milione di bambini e ragazzi, i compagni di scuola dei nostri figli, italiani in tutto, dal tifo calcistico alla cultura, alla lingua, ai sogni, ma senza diritti debbono smettere di restare in un limbo. Uno dei testi di legge portava anche la mia firma. Un modo di creare maggiore sicurezza nel Paese riducendo le zone di marginalizzazione e le discriminazione, valorizzando una generazione ponte.

Dire, come ho letto da parte di colleghi di Area popolare, che con tutti i problemi che ci sono in Italia la legge sulla cittadinanza non è certo una urgenza, contrapponendo il disagio del Sud ai diritti di altri, è un modo maldestro e scorretto di creare contrapposizioni e di incoraggiare a buon mercato chi cerca capri espiatori, i migranti, per i propri disagi.

Ricordo a tutti che non si tratta di una iniziativa del governo, ma di una grande iniziativa parlamentare, sostenuta da centinaia di associazioni. Ricordo anche che AP si era già impegnata alla Camera ad approvare anche al Senato il testo della legge sulla cittadinanza, e che proprio a fronte di questo impegno, garantito allora sia da Alfano che da Lupi, il sottoscritto e gli altri nella maggioranza abbiamo accettato, con la relatrice Fabbri, del PD, di stralciare dal disegno di legge la parte che riguardava la riforma della cittadinanza degli adulti.

Non si può ogni volta, per paura di chi grida e usa ad arte la politica dell'insulto e della paura, rinunciare a fare una cosa giusta, necessaria, e sulla quale già ci si era impegnati.

Il voto di fiducia - come ventilato da Orfini - e nessuna forzatura diventano necessari se AP mantiene i suoi impegni e non va dietro alla Lega e ai populisti. Su una legge che ha già votato a favore riga per riga e su cui c’è un impegno. Penso sarebbe un danno anche verso il mondo della solidarietà e dei diritti dei più deboli se non si capisse più la differenza con i Gruppi del populismo e dei toni volgari anti-immigrati.