Entro il 2050, le infezioni resistenti
agli antibiotici potrebbero essere la prima causa di morte al mondo, con un
tributo annuo di oltre 10 milioni di vite. In Italia ogni anno 5.000-7.000
persone perdono la vita a causa di infezioni ospedaliere. Di fronte a questi
dati, l’annuncio dato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin circa il varo,
a giorni, del Piano nazionale contro la resistenza agli antibiotici è di grande
importanza perché conferma l’impegno del nostro paese contro l’emergenza
globale dei batteri multiresistenti. Un’emergenza che, se non affrontata subito
e nel modo adeguato, potrebbe mettere a rischio la salute di milioni di persone
nel mondo e la tenuta stessa dei nostri sistemi sanitari e sociali.
Gli antibiotici sono un ‘bene comune’ e sociale, un patrimonio di tutta l’umanità, che ha permesso e permette di salvare milioni di vite. La resistenza dei batteri a questi farmaci è un’emergenza globale e la risposta non può che essere globale. Ma dobbiamo intanto intervenire in ambito nazionale e il Piano va nella giusta direzione.
Il valore aggiunto di questo Piano è la
scelta di affrontare in modo integrato tutti gli aspetti
dell’antibiotico-resistenza secondo un approccio ‘One Health’, ovvero un approccio olistico alla salute umana e degli
animali: da questo punto di vista è importante che il Ministro Lorenzin
abbia indicato come al centro del Piano vi sia la messa in sicurezza delle
strutture ospedaliere e dei meccanismi di igienizzazione di ospedali e sale
operatorie, affrontando al tempo stesso anche il tema della salute animale.
Altrettanto importante è l’indicazione di
intervenire sul consumo degli antibiotici dal momento che usarli in modo
appropriato non significa imporre limitazioni ma, al contrario, massimizzarne
l’efficacia in modo da produrre minori problemi di resistenza antimicrobica e
limitare l’impatto sulla salute pubblica. Infine apprezziamo venga ribadita
l’importanza della Ricerca, in grado di rendere disponibili nuove opzioni
terapeutiche per contrastare in modo efficace i superbatteri resistenti.
La Commissione Affari Sociali che presiedo
si è più volte occupata dell’antibioticoresistenza e tra i compiti della
politica nazionale c’è anche quello di incrementare l’attenzione e
l’informazione su questo tema: per questo ho accettato di farmi promotore
istituzionale dell’iniziativa promossa dalla SITA, ‘Antibiotici, la nostra
difesa numero 1’, volta a informare cittadini e medici sull’importanza dell’uso
appropriato di antibiotici in tutti gli ambiti (ospedali, territorio, strutture
veterinarie) per scongiurare il rischio della loro perdita di efficacia che
renderebbe sempre più difficile curare le infezioni causate da batteri
resistenti avvicinando la prospettiva, drammatica, di un’era post-antibiotica e
di un ritorno alle morti pre-penicillina.