Mario Marazziti - Pagina Ufficiale

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giovedì 9 febbraio 2017

Infezioni e antibiotici. Un'emergenza da vincere per non tornare in qualche decennio all'era pre-antibiotici e alle morti pre-penicillina


Entro il 2050, le infezioni resistenti agli antibiotici potrebbero essere la prima causa di morte al mondo, con un tributo annuo di oltre 10 milioni di vite. In Italia ogni anno 5.000-7.000 persone perdono la vita a causa di infezioni ospedaliere. Di fronte a questi dati, l’annuncio dato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin circa il varo, a giorni, del Piano nazionale contro la resistenza agli antibiotici è di grande importanza perché conferma l’impegno del nostro paese contro l’emergenza globale dei batteri multiresistenti. Un’emergenza che, se non affrontata subito e nel modo adeguato, potrebbe mettere a rischio la salute di milioni di persone nel mondo e la tenuta stessa dei nostri sistemi sanitari e sociali. 

Gli antibiotici sono un ‘bene comune’ e sociale, un patrimonio di tutta l’umanità, che ha permesso e permette di salvare milioni di vite. La resistenza dei batteri a questi farmaci è un’emergenza globale e la risposta non può che essere globale. Ma dobbiamo intanto intervenire in ambito nazionale e il Piano va nella giusta direzione.


Il valore aggiunto di questo Piano è la scelta di affrontare in modo integrato tutti gli aspetti dell’antibiotico-resistenza secondo un approccio ‘One Health’, ovvero un approccio olistico alla salute umana e degli animali:  da questo punto di vista è importante che il Ministro Lorenzin abbia indicato come al centro del Piano vi sia la messa in sicurezza delle strutture ospedaliere e dei meccanismi di igienizzazione di ospedali e sale operatorie, affrontando al tempo stesso anche il tema della salute animale.

Altrettanto importante è l’indicazione di intervenire sul consumo degli antibiotici dal momento che usarli in modo appropriato non significa imporre limitazioni ma, al contrario, massimizzarne l’efficacia in modo da produrre minori problemi di resistenza antimicrobica e limitare l’impatto sulla salute pubblica. Infine apprezziamo venga ribadita l’importanza della Ricerca, in grado di rendere disponibili nuove opzioni terapeutiche per contrastare in modo efficace i superbatteri resistenti.

La Commissione Affari Sociali che presiedo si è più volte occupata dell’antibioticoresistenza e tra i compiti della politica nazionale c’è anche quello di incrementare l’attenzione e l’informazione su questo tema: per questo ho accettato di farmi promotore istituzionale dell’iniziativa promossa dalla SITA, ‘Antibiotici, la nostra difesa numero 1’, volta a informare cittadini e medici sull’importanza dell’uso appropriato di antibiotici in tutti gli ambiti (ospedali, territorio, strutture veterinarie) per scongiurare il rischio della loro perdita di efficacia che renderebbe sempre più difficile curare le infezioni causate da batteri resistenti avvicinando la prospettiva, drammatica, di un’era post-antibiotica e di un ritorno alle morti pre-penicillina.