Mario Marazziti - Pagina Ufficiale

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martedì 31 gennaio 2017

Marazziti: l'abuso di alcol fra i giovani è un problema diffuso, serve più prevenzione


L’abuso di alcol, soprattutto fra i giovani, è un problema diffuso e globale rispetto al quale si fa ancora troppo poco. Mentre l’allarme sociale su immigrati e profughi è spropositato ed enfatizza la questione, la caduta di attenzione sul consumo eccessivo di alcol non aiuta a sviluppare adeguati interventi di prevenzione e contrasto alle dipendenze. E del resto, in una società in cui, sbagliando, si deve costantemente dimostrare di non dipendere da nessuno, sono in crescita le dipendenze patologiche: gioco d’azzardo, alcol, droghe.

L’uso di alcol fra i giovani nel nostro paese comincia molto presto, fra i 10 e gli 11 anni. Se si prendono in considerazione i ragazzi fra i 15 e i 17 anni, rispetto all’alcol, uno su sei ha comportamenti di consumo a rischio (una su cinque le ragazze). Circa 800mila italiani fra i 18 e i 24 anni sono binge drinker, ovvero sono soliti alle ‘abbuffate alcoliche’ con serie conseguenze sulla salute.

E’ dunque necessario agire per incrementare la consapevolezza sociale sui rischi dell’abuso di alcol e per puntare su una società in cui le persone non siano sole, una società che rilanci il senso dello stare bene con l’impegno, la passione, la bellezza del fare e del progettare. Che sottolinei la attrattività del non sballo, perché lo sballo, in realtà, attenua il piacere.

In questo senso le campagne per i giovani sono importanti, come sono importanti interventi di prevenzione a tutto campo che coinvolgano i cosiddetti ‘pari autorevoli’, gli opinion leader dei gruppi giovanili che possono fare moltissimo in termini di informazione sui rischi e di comportamento responsabile. Anche perché, nel contesto in cui viviamo, nella società iperconnessa, i comportamenti si innescano e si diffondono molto in fretta ed è importante riuscire a intervenire tempestivamente. Anche lavorando con gli operatori del web per fare in modo che ci sia maggiore consapevolezza rispetto ai comportamenti a rischio e alle varie forme di dipendenza, soprattutto per chi è minorenne.

Quanto alla dibattuta questione della limitazione della pubblicità degli alcolici penso che siamo su un crinale. Non vi è dubbio che la pubblicità sul gioco d’azzardo sia intrinsecamente problematica, diverso è, per esempio, il caso dei produttori di vino. Occorre trovare una soluzione non repressiva, individuare formule intelligenti, anche quando si parla di tassazione. Fra le cose che si potrebbero fare, io, per esempio, sarei d’accordo a far pagare un centesimo a sigaretta per finanziare i farmaci oncologici innovativi come tassa di scopo.

(Estratto dall’intervento di Mario Marazziti alla presentazione di AlcolOltre, Campagna contro l’abuso di alcol promossa da Impegnarsi serve Onlus e dai Missionari della Consolata)