Il prendere un caffè nel “Bar al buio” è un’esperienza intensa ed emozionante.
Al buio cresce la capacità di percezione con i sensi diversi dalla vista. Senti
di più e ti fai prendere per mano e accompagnare in questa esperienza: ti
affidi a chi vive una condizione di disabilità visiva e nell’oscurità ‘vede’
per te e ti fa percepire per un attimo come si vive al buio e come utilizzare al
massimo appunto gli altri sensi, rendendo tutto questo una risorsa”. Nel buio reimpariamo che solo se ci si dà una mano, insieme, si sa dove andare.
Ho invitato la Cooperativa IRIFOR, che da sempre si occupa di persone non
vedenti e ipovedenti, davanti alla Camera dei Deputati con il suo “Bar al buio”
per offrire ai parlamentari e a chiunque lo desideri la possibilità di fare
questa esperienza (saranno in piazza Montecitorio oggi e domani dalle 9 alle 19).
Ma è anche un modo per ragionare insieme su come continuare,
anche in Parlamento, un lavoro comune di sensibilizzazione e sostegno a chi
vive questa condizione di disabilità.
A partire da un aggiornamento della legge del 1985 che disciplina il
collocamento dei centralinisti telefonici non vedenti, da adeguare alle nuove
esigenze del mercato del lavoro e al progresso tecnologico nel settore. Una
cosa su cui occorre intervenire la più presto, dopo l’esame della legge di
Bilancio”