Mario Marazziti - Pagina Ufficiale

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sabato 5 novembre 2016

Giubileo delle persone detenute: Saremo a San Pietro




Giubileo delle persone detenute: Saremo a San Pietro. Bisogna immaginare nuovi modi di scontare la pena, per reintrodurre la speranza nelle condanne più gravi, per ribaltare la recidività in voglia di riscatto.

Mario Marazziti, presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei deputati, promotore alla Camera dell’Intergruppo “Carcere, Umanizzazione, Esecuzione della Pena, Riabilitazione” e primo firmatario dei disegni di legge per l’abolizione dell’ergastolo ostativo e per l’amnistia e l’indulto parteciperà alla Santa Messa celebrata da papa Francesco assieme alle persone detenute per lo speciale Giubileo della misericordia dedicato alle persone in carcere. Una piccola delegazione di Montecitorio, con Fabio Porta (PD) e Marta Grande (5Stelle), in rappresentanza dell’Intergruppo che si è costituito anche al Senato per iniziativa dei senatori Manconi e Corsini sarà a San Pietro., mentre si avvierà la Marcia da Regina Coeli al Vaticano, promossa dal Partito Radicale per chiedere un provvedimento di amnistia.

“Nessuna pena può escludere la possibilità della riabilitazione e la speranza” – ha detto Marazziti in occasione del Giubileo dei detenuti – “o si trasforma nel contrario. Purtroppo un tasso di recidività del 67 per cento per chi sconta tutta la pena è l’indice più evidente di una trasformazione della pena e della sua utilità, fino a trasformarsi nel suo contrario. Se due persone su tre tornano in carcere dopo avere scontato tutta la pena è una intera società che deve chiedersi cosa cambiare e come cambiare il sistema carcerario e giudiziario”.
“Aspetta da due anni il mio disegno di legge sulla abolizione del cosiddetto “fine pena mai”, che riguarda più di mille persone legate al crimine organizzato. Mentre ho depositato con Fabrizio Cicchitto e altri colleghi un disegno di legge realistico per l’amnistia e l’indulto non indiscriminati, per i reati che non creano allarme sociale, che non incrina il concetto della certezza della pena, ma che anticiperebbe il tempo del recupero sociale delle persone che hanno sbagliato per reati non gravi.
Senza mettere in discussione la definitività della pena occorre immaginare un patto educativo anche con chi ha compiuto i crimini più gravi, che permetta, a condizioni chiare, se rispettate, la possibilità di riconsiderare le modalità della pena stessa, riaprendo la porta alla speranza. E al cambiamento in meglio della persona”
All’indomani della morte di Marco Pannella, quando un coro trasversale di lodi al leader radicale si è alzato tra tutte le forze politiche mi sono permesso di suggerire una iniziativa concreta per dare corpo all’apprezzamento dell’azione politica, discussa e non sempre condivisibile, ma comunque straordinaria di Marco Pannella. Proprio attraverso una “tregua parlamentare” che permettesse di approvare un provvedimento di amnistia interpretato in maniera nuova, come riconciliazione e come premessa al recupero dei detenuti a una funzione sociale e un’occasione per il sistema giudiziario per ritrovare la sua fisiologia” – ha continuato in una nota Marazziti.

All’indomani del Giubileo, il 16 novembre, alla Camera, assieme al Cortile dei Gentili e al Cardinale Ravasi, con il ministro Orlando, deputati e senatori, testimoni e esperti, affronteremo in maniera concreta proposte per una esecuzione della pena più capace di riabilitazione, sotto il titolo “Pena e Speranza”, e il 24 novembre saremo a Regina Coeli per parlarne con i detenuti. Lo immagino come una risposta concreta all’appello di papa Francesco alla misericordia”.