La legge per la protezione dei minori stranieri non accompagnati che la Camera approva oggi con ampio consenso, e che è frutto di un lavoro comune, è un grande passo di civiltà.
Solo nel 2016 nel nostro paese
sono sbarcati circa 20mila minori, in gran parte non accompagnati. Questa legge
tutela i bambini e gli adolescenti stranieri che sbarcano in Italia soli, senza
familiari o adulti di riferimento a fianco, che sono bambini e adolescenti come
i loro coetanei italiani e in quanto tali hanno diritto a essere protetti e
tutelati. Viene stabilito un sistema di garanzie che ne salvaguarda la minore
età e aiuta anche a ridurre il rischio di incappare in persone che possono
sottoporli a forme di sfruttamento.
Come bimbi e adolescenti, i
minori stranieri non accompagnati non possono essere respinti e vanno presi in
carico. Non sarà una ‘burocrazia’ a occuparsi di loro, ma si potrà individuare
un tutore volontario o far intervenire i servizi sociali ed eventualmente
valutare l’affido familiare.
Inizia dunque un percorso di
protezione fino al termine dell’iter scolastico o all’avvio al lavoro. E’
previsto un permesso di soggiorno in quanto minori o per motivi familiari,
magari rintracciando parenti che possano realmente garantire loro una tutela.
Per la prima volta un bambino
deve essere collocato non in un centro per adulti, ma in un centro di prima
accoglienza specifico, cosa che aiuta anche a prevenire eventuali abusi, e va
inserito in ogni caso nel sistema di accoglienza diffuso dello Sprar. Il minore
va identificato velocemente e comunque, al massimo entro un mese, deve entrare
in un percorso di accompagnamento, che si può sostanziare con l’inserimento in
casa famiglia o appunto anche nei meccanismi dell’affido.
La legge prevede
inoltre uno stanziamento di 460 milioni nei primi tre anni che andranno anche a
sostenere i comuni nell’accoglienza ai minori stranieri non accompagnati.
L’approvazione di questo
provvedimento marca anche un piccolo risarcimento rispetto alla vicenda di Goro
e Gorino, che mi ha toccato profondamente: l’idea di avere paura di 12 donne e
8 bambini e di fare blocchi stradali per non garantire i diritti colpisce ed è
frutto della predicazione dell’odio, della diffidenza e della paura. Gli
abitanti di Goro e Gorino non sono da demonizzare, ma sono prigionieri della
paura.
Il via libera a questa legge dà un suo contributo a
rimettere le cose in una giusta prospettiva che non è solo quella,
fondamentale, di salvare vite umane, cosa che il nostro paese sta facendo
mantenendo vivo lo spirito originario dell’Europa, ma di sviluppare forme di
accoglienza ragionevoli e compatibili di persone che, lungi dall’invaderci, ci
aiutano a essere competitivi e a contrastare l’invecchiamento della
popolazione.
A ben vedere, se si contano 150mila persone suddivise per
gli ottomila comuni italiani nella logica di una accoglienza diffusa e
intelligente, si arriva a una media di 20 persone a luogo, in più con aiuto
anche pubblico. Non ci sarebbero problemi. Ma il problema l’ha costruito
proprio una predicazione della paura, della diffidenza, una criminalizzazione,
una targetizzazione dei profughi come se fossero nemici.
E a proposito di accoglienza
diffusa voglio ricordare l’esperienza dei Corridoi umanitari promossa dalla
Comunità di Sant’Egidio, dalle Chiese Evangeliche e dalla Tavola Valdese. In
questi giorni sono arrivati altri 130 profughi: viaggi sicuri, accoglienza
diffusa sul territorio. Si lavora a monte, si costruisce la disponibilità ad
accogliere delle famiglie in Italia mandando a scuola i bambini e aiutando gli
adulti a integrarsi anche nel mondo del lavoro . Senza alcuna spesa da parte
dello Stato.
Il governo italiano è stato
lungimirante, il Ministro degli Esteri Gentiloni ci ha creduto. E ora i
Corridoi umanitari sono un modello praticabile.