Mentre in Europa c'è chi soffia sulla paura e incoraggia la
creazione di fili spinati e frontiere interne, nel Mediterraneo si continua a
morire. E si continua a fuggire perché se non si fugge si
muore sotto i bombardamenti, si è schiavizzati o depredati dal Califfato e
dalle tante bande di islamisti che vanno dal Nordafrica al Medioriente. Occorre
una risposta radicale, coraggiosa, dell'Europa. C'è chi irresponsabilmente
pensa che sia giusto gioire del possibile muro al Brennero e si congratula e fa
festa con l'Austria, come Salvini e la Lega. E' penoso, oltre che
autolesionista: visto che i migranti che dall'Italia devono e vogliono andare
nel Nord Europa in questo modo restano in Italia. Ed è vergognoso continuare
nella linea "cattivista" che prova a speculare anche su queste morti
cercando di attribuirle all'assenza di "pugno duro" dell'Europa.
Siamo a un cambiamento epocale, sono in corso guerre di inaudita ferocia. Ma l'Europa può accogliere, controllando, verificando, selezionando, in maniera regolare, la massa di profughi più a rischio. L’insieme delle domande di protezione internazionale in Europa ammonta a 1,4 milioni, quando nel solo Libano ci sono 1,5 milioni di profughi e altrettanti in Giordania. Con una popolazione che è poco più della Sicilia. Non lo può fare l'Europa?
L’Europa mostra il suo volto nell’accogliere e proteggere. Per
farlo ci sono vie sperimentabili e sperimentate, come ha mostrato in Italia
l’iniziativa ecumenica Comunità di Sant’Egidio, Chiese Evangeliche e Tavola
Valdese. Si può iniziare subito: un centro europeo per la raccolta delle
richieste di asilo e un data-base
europeo, così chi entra è già stato verificato, partendo dai nuclei familiari e
dai più vulnerabili. E ancora: corridoi umanitari con permessi per motivi
umanitari, svuotando i campi, con viaggi sicuri; creazione di un sistema di
accoglienza diffuso, con l'inserimento, la scuola di italiano e delle lingue
europee nei vari paesi, il coinvolgimento delle famiglie e della società
civile, delle comunità e delle chiese, per un inserimento sociale anticipato.
Questo aumenta, non diminuisce, la sicurezza, perché svuota i campi profughi e le situazioni di marginalità dove cresce la predicazione del rancore, assieme alla disperazione. Così rinasce anche l'Europa politica, con chi lo vuole fare, mentre gli altri smettono di accedere ad alcuni dei benefit europei, finché pensano solo a interessi nazionali di corto respiro.
Questo aumenta, non diminuisce, la sicurezza, perché svuota i campi profughi e le situazioni di marginalità dove cresce la predicazione del rancore, assieme alla disperazione. Così rinasce anche l'Europa politica, con chi lo vuole fare, mentre gli altri smettono di accedere ad alcuni dei benefit europei, finché pensano solo a interessi nazionali di corto respiro.