Riaprire il Brennero. Chi in questo momento per un malinteso interesse
nazionale crede che ricreare i muri e mettere i fili spinati serva ad aiutare i
propri cittadini a creare più sicurezza deve sapere che essere europei è
un'altra cosa. Che ci si mette fuori da un sentimento comune e da una legalità
europea, che come conseguenza non può che comportare una partecipazione di tipo
diverso al comune progetto europeo, incluso il fatto di non accedere ai
benefici che appartenere all'Unione Europea comporta.
E' una politica autolesionista che rovina lo spirito di un popolo che va
contro un forte sentimento cristiano e umanista che dice che l'unica cosa da
fare è soccorrere i profughi e integrare al più presto gli immigrati come
modalità principale per la rinascita e la crescita dell'Europa.
Il ministro degli Esteri Gentiloni e il presidente del Consiglio Renzi
stanno indicando la giusta direzione. Occorre una grande iniziativa politica
europea anche a due velocità. I Paesi fondatori hanno una responsabilità in più.
Per i populisti di casa nostra, come la Lega di Salvini, ricordo che essere
d'accordo con l'Austria vuol dire che tutti gli immigrati rimangono in Italia.
Se si chiude il passo del Brennero l'Austria non potrà più usufruire dei
benefici dell'Unione europea: non potrà continuare a riceverli. Spiace per il
popolo austriaco, ma sarà così.