Roma, 1 mar. (askanews) - "Non
possiamo tollerare scene di uomini, donne e
bambini dietro fili spinati e allontanati a colpi di lacrimogeni: non
è questa l'Europa dei popoli e della solidarietà che deve
invece farsi valere". Lo ha detto Mario Marazziti, presidente della commissione Affari sociali della Camera (Democrazia
Solidale). "L'Europa muore coi muri e il filo spinato. Vive con i
corridoi umanitari", ha aggiunto.
"Mentre a
Calais e in Macedonia, l'Europa collassa nell'incapacità di
affrontare l'arrivo dei profughi provenienti da paesi in guerra,
non riuscendo a cogliere il carattere epocale del fenomeno - ha
sottolineato Marazziti -, l'Italia apre la strada a una
soluzione efficace con i 'Corridoi Umanitari'. Ieri, grazie al
lavoro di Comunità di Sant'Egidio, Federazione della Chiese evangeliche
in Italia e Tavola Valdese, sono arrivati dal Libano a Fiumicino
93 profughi siriani di cui 41 minori, che sono stati accolti in
diverse città italiane dove saranno sostenuti e inseriti nel tessuto
sociale". Ha aggiunto il presidente della commissione Affari
Sociali: "Come già con "Mare Nostrum" il nostro paese fa da
apripista per soluzioni che potrebbero diventare politiche
europee".
"Rilancio
l'appello del governo italiano per una gestione comune della crisi da parte
di tutti i Paesi: è ora di dimostrare davvero, e non solo
a parole, che l'Europa è una sola e che, soprattutto, deve
assolvere al suo dovere di accogliere, secondo regole precise ma
umane, chi oggi cerca da noi una speranza di sopravvivenza - ha
concluso -. Stare in Europa implica diritti e doveri, tra cui
quello dell'accoglienza. I Paesi che si rifiutano di accogliere, pur
rimanendo in Europa, si autoescludono dai benefici
dell'appartenenza all'Unione, a partire dai finanziamenti".