Mario Marazziti - Pagina Ufficiale

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martedì 1 marzo 2016

L'Europa muore coi muri e col filo spinato, vive con i corridoi umanitari



Non possiamo tollerare scene di uomini, donne e bambini dietro fili spinati e allontanati a colpi di lacrimogeni: non è questa l'Europa dei popoli e della solidarietà che deve invece farsi valere. L’Europa muore coi muri e il filo spinato. Vive con i corridoi umanitari.


Mentre a Calais e in Macedonia, l’Europa collassa nell’incapacità di affrontare l’arrivo dei profughi provenienti da paesi in guerra, non riuscendo a cogliere il carattere epocale del fenomeno l’Italia apre la strada a una soluzione efficace con i "Corridoi Umanitari". Ieri, grazie al lavoro della Comunità di Sant’Egidio, della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e della Tavola Valdese, sono arrivati dal Libano a Fiumicino 93 profughi siriani, di cui 41 minori, che sono stati accolti in diverse città italiane dove saranno sostenuti e inseriti nel tessuto sociale. 

Come già con “Mare Nostrum” il nostro paese fa da apripista per soluzioni che potrebbero diventare politiche europee.

Rilancio l'appello del governo italiano per una gestione comune della crisi da parte di tutti i Paesi: è ora di dimostrare davvero, e non solo a parole, che l'Europa è una sola e che, soprattutto, deve assolvere al suo dovere di accogliere, secondo regole precise ma umane, chi oggi cerca da noi una speranza di sopravvivenza. Stare in Europa implica diritti e doveri, tra cui quello dell’accoglienza. I Paesi che si rifiutano di accogliere, pur rimanendo in Europa, si autoescludono dai benefici dell’appartenenza all’Unione, a partire dai finanziamenti.